Gli Origami

Carta, colori e forme...


L’origami è un’arte giapponese conosciuta in tutto il mondo e consiste nel piegare la carta per farle prendere forme di vario genere, da quelle animali a quelle di oggetti. La parola origami deriva da due parole giapponesi: oru che significa piegare e kami che significa carta.


La tecnica moderna del origami consiste in poche tipologie di piegature che vengono combinate tra loro e ripetute per dare forma alla carta, dalle strutture più semplici a quelle più complesse. La base di partenza è solitamente una base quadrata con le facce colorate e la carta non viene mai tagliata.
Se invece facciamo riferimento alla tecnica tradizionale, era molto meno rigida nelle regole tanto da permettere anche di tagliare la carta per ottenere le forme desiderate o di utilizzare fogli non quadrati.


Esistono diverse tipologie di pieghe tra cui la piega a valle e la piega a monte, quella a fisarmonica o a libro. Invece alcune delle principali basi sono la base ad aquilone che consiste nel far incontrare al centro del quadrato due angoli opposti o la base a pesce che ha come forma finale un rombo, c’è poi quella quadrata o quella triangolare, la base gru (che serve per fare appunto il popolare origami a forma di gru), la base a fiore, la base a busta e la base a girandola.
Infine ci sono diversi tipi di carta che vengono utilizzati come la carta per le fotocopie (sia bianca che colorata), la carta da legatoria che è decorata ed è perfetta per fare scatole o origami modulari, la carta metallizzata, la carta velina che è sottile e resistente quindi ottima per i modelli più complessi anche se è difficile da maneggiare, la carta sandwich che viene creata incollando uno più strati di carta velina su fogli in alluminio ottimo per i modelli veramente complessi, la carta washi che viene fabbricata a mano in Giappone (preferibilmente in Inverno perché l’acqua molto fredda che viene usata è considerata più pura) ed è quindi molto costosa con la decorazione che ricorda quella del kimono e la carta di pelle di elefante o finta pergamena.


Lo shintoismo, religione diffusissima in Giappone, è sicuramente alla base delle regole del origami. La forma di carta molto complessa e fragile al tempo stesso è simbolo del ciclo vitale e della accettazione della morte. Un altro legame con lo shintoismo si trova nella parola origami che, come abbiamo detto in precedenza, ha al suo interno la parola kami (carta) che in Giapponese dignifica anche dei che sono alla base del culto shintoista.
Una delle forme più diffuse quando si donano gli origami sono le gru, simbolo di purezza.


I primi origami (chiamati go-hei) erano semplici forme di carta piegate in forme geometriche e tenute insieme da un filo che venivano usate per delimitare gli spazi sacri.
La sua struttura semplice fa anche pensare ai noshi-awabi che venivano donati ai samurai (1392 - 1573). Si trattava di un mollusco simbolo d’immortalità che venivano donati al interno di un astuccio di carta che nel tempo furono piegati in maniera sempre più complessa diventando a loro volta un dono prezioso.


Nel periodo Heian, l’origami si è affermato al interno della religione scintoista e in generale nella cultura giapponese, periodo in cui la corte imperiale era al apice della sua raffinatezza.
In questo periodo si afferma l’Hina-nagashi (la tradizione della bambina fluttuante, tradizione che col tempo sarebbe diventato il famoso Hinamatsuri, la festa delle bambine). Una bambola di carta veniva messa sopra una barca dello stesso materiale che veniva fatta portare via dal fiume fino al mare. In seguito, questa usanza venne sostituita da quella più complessa della realizzazione di origami raffiguranti la corte imperiali in abiti rituali (oggi sostituite da vere e proprie bambole di porcellana) e venivano posizionate su piattaforme di stoffa rossa in ordine gerarchico dal alto verso il basso.
In molte festività giapponesi, l’origami ha un ruolo importante. A Capodanno si usano gli origami per realizzare le cartoline d’auguri e le buste per i soldi che vengono date ai bambini; a San Valentino (festa in cui sono le donne a donare i cioccolatini ai propri innamorati, il giorno in cui sono gli uomini a farlo è chiamato White Day), gli astucci per i dolci sono spesso fatti con gli origami.


L’origami moderno si è diffuso tantissimo in tutto il mondo con modelli sempre più complessi e tecniche di realizzazioni nuove. Ad esempio il wet folding cioè la pratica di bagnare la carta durante la piegatura per far mantenere meglio la forma oppure il soft-folding, la tecnica che piega la carta in modo più deciso o più morbido per creare effetti particolari. Abbiamo poi l’origami modulare dove più modelli vengono montati insieme per ottenere una decorazione unica.
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